Il latino: dalle tribù indoeuropee all’influenza sulla cultura europea
Tuttavia, con la disgregazione dell'Impero romano, la lingua latina perse la sua centralità e la sua forza unificante nei territori dell'Europa più romanizzati. Il latino parlato, detto anche latino volgare, iniziò a evolversi in modo autonomo e diverso da zona a zona, dando origine a lingue diverse e autonome, le lingue neolatine o romanze.
Secondo gli esperti, il latino ha avuto origine in Germania centro-settentrionale, dove è stato portato in Italia da gruppi di popolazioni indoeuropee conosciuti come Protolatini. La lingua latina si è poi evoluta nel corso dei secoli, diventando una lingua letteraria e una lingua parlata, con la prima che ha esercitato una grande influenza sulla seconda.
Oggi, il latino vive ancora nelle sue eredi, le lingue romanze o neo-latine, come l'italiano, lo spagnolo e il francese. Nonostante sia una lingua antica, continua a essere studiato e apprezzato da molti appassionati di lingue e cultura in tutto il mondo, e la sua influenza sulla cultura e sulla lingua europea è stata e continua a essere enorme.
In Italia, rimase per molti secoli l'unica lingua scritta, mentre la lingua italiana volgare nacque solo nel X secolo con il Placito capuano. Fino al Settecento, fu considerato la lingua specifica degli studi e della cultura, e fu usato nella liturgia cattolica fino al Concilio Vaticano II del 1962, rimanendo tuttora la lingua ufficiale della Chiesa cattolica.
Nonostante la sua evoluzione e la sua dispersione in diverse lingue, il latino continua a essere una lingua affascinante e importante non solo per la cultura europea, rappresentando un patrimonio culturale di inestimabile valore.
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