Luoghi comuni di Mimma Leone

Luoghi comuni Andai via da quella piccola sporgenza del basso Salento all’inizio dell’anno. Salutai con sguardo assente le facciate delle case in periferia, ingentilite dal bagliore stanco delle sei, mentre il treno procedeva a nord del borgo. Attraverso gli aloni del finestrino, vidi sfrecciare foglie e rami, e poi distese d’addio dietro passaggi a livello incustoditi dai secoli e divisi dai campi di lavoro, ereditati dal tempo. Posai lo sguardo sul cemento delle prime città, sulla solitudine di pendolari annoiati dai ritmi quotidiani, e vidi lacrime mai versate per il loro presente senza slancio, inghiottito dall’urgenza della normalità. Ero una di loro e scappavo via, ma non lo sapevo ancora. Anch’io avevo lacrime nascoste che avrei raccontato solo molto tempo dopo, e che nel frattempo avrei nutrito di ricordi e silenzi prolungati. Rivissi il mio passato in un sonno discontinuo, intervallato dal passaggio di luci e viaggiatori, vagoni sovraffollati e voci sconosciute, f...