Dalla parte di Margherita di Antonia Calabrese

 

         (ispirato a una storia vera)

       Correva l’anno 1960 e Margherita si trovava in una fase difficile della sua vita. La morte del padre l’aveva profondamente addolorata. Cercava dentro di sé di ritrovare la tranquillità, smaniosa di un po’ di pace come dell’aria stessa. Assieme alla serenità aveva smarrito il sonno. Trascorreva le ore della notte con gli occhi sgranati a fissare il buio della stanza, coi sensi allertati a ogni benché minimo rumore. Le vennero prescritti dei sedativi che l’aiutassero a dormire. Fu in quei giorni bui che scrisse un toccante tributo al suo defunto padre: “Era una persona meravigliosa, cuore ed epicentro della nostra famiglia felice“. Finì per aggrapparsi alla fede trovando conforto nel credo profondamente radicato in lei per cultura familiare. 

       La sua religiosità le diede la forza di andare avanti e affrontare con forza d’animo le maggiori avversità. Lasciò il Palazzo insieme alla madre per trasferirsi a Casa Chiaracampo, alla ricerca di un nuovo inizio di cui sentiva un’assoluta necessità.  A partire da quel momento, non tutto nella sua vita si rivelò tranquillo, soprattutto perché a un certo punto sua sorella decise di rientrare al Controtendenza con la sua famiglia. 

       Le dinamiche familiari si andavano trasformando con troppa fretta, e Margherita sentiva l’esigenza di trovare la propria strada. Nel frattempo, dopo la morte del re, Pietro Della Torre era stato nominato revisore dei conti della regina madre. Era un uomo affascinante e rispettato, e ben presto qualcosa di più della stima si era andata creando tra lui e Margherita. Nel 1953, dopo aver divorziato dalla prima moglie, Pietro si propose a Margherita. Con tutto ciò, troppe complicazioni sembravano frapporsi fra lei e la sua felicità. Emersero molte complicazioni, e tutte dovevano essere affrontate. Il consenso della regina era stato richiesto, ma la Chiesa rifiutava di ammettere un nuovo matrimonio per i divorziati. La regina Maria era appena morta, e la nuova regina stava per essere incoronata quando Margherita e Pietro, che avevano programmato una lunga visita al Palazzo Reale, vi si recarono in permanenza per sei lunghissimi mesi.

       La regina rispose alla richiesta di Margherita affermando che, date le circostanze, non era irragionevole chiederle di aspettare ancora un anno almeno: “Ne sono addolorata, puoi credermi, ma sembra che ci siano delle complicazioni nel vostro cammino verso la felicità.”

       Consigliata dal suo segretario privato di inviare Pietro all’estero, per le simpatie che nutriva verso la giovane Margherita la regina rifiutò e lo trasferì invece dalla famiglia della regina madre alla sua propria. La situazione si fece difficile per Margherita che ora si trovava divisa tra l’amore per Pietro e il dovere verso la famiglia reale. L’unica amica e confidente che le era rimasta a Palazzo si sforzava di capire il suo turbamento e le faceva coraggio. Passavano del tempo a chiacchierare passeggiando nei viali del meraviglioso giardino reale. 

       A volte, succedeva che la principessa si lasciasse sfuggire una lacrima ma taceva per decoro il suo tormento. 

       Margherita: “Non tutto nella mia vita si è rivelato tranquillo a partire dalla morte di mio padre, soprattutto perché a un certo punto mia sorella ha deciso di rientrare al Controtendenza.”

       Violetta: “Certo, ma vedi, sono cose che purtroppo accadono. Le dinamiche familiari si stanno trasformando rapidamente, eh? Devi trovare la tua strada, Margherita.”

       Margherita: “Esattamente, lo so, lo sento anch’io, sì, sento la necessità di trovare finalmente la mia strada.”

       Violetta: “Ah, Pietro! Che uomo. Affascinante e rispettato, insospettabilmente innamorato. Cosa c’è tra te e lui?”

       Margherita: “Beh, da un po’ di tempo qualcosa di più della stima si è andato creando tra noi. Dopo aver divorziato dalla sua prima moglie, Pietro si è persino proposto a me già nel ‘53 - le sfuggì un risolino trattenuto.

       Violetta: “Wow, che notizia meravigliosa!”

       Margherita: “Sì, purtroppo ci sono molte complicanze da risolvere. Abbiamo richiesto il consenso della regina, ma la Chiesa rifiuta di ammettere a un nuovo matrimonio i divorziati. Pietro non può permettersi, per questo, di perdere l’incarico di revisore dei conti col passaggio della corona.

       Violetta: “Oh, capisco. La regina madre però è appena morta, e la nuova regina sta per essere incoronata. Che differenza potrebbe fare per lei, non lo capisco. Ha il potere di decidere, per quel che ne so. Che cosa ha detto a questo riguardo, verrà incontro alla tua richiesta?”

       Margherita: “Ha risposto che, date le circostanze, non è irragionevole aspettare ancora almeno un anno. Sospetto voglia separarmi da lui.” Scoppiò in lacrime.

       Violetta: “Comprendo la tua situazione difficile. Devi bilanciare il tuo amore per Pietro, però, non puoi venire meno ai tuoi doveri verso la famiglia reale. Lo capisci, vero?”

       Margherita: “Esattamente, è perciò che mi sento divisa fra due sentimenti contrastanti e non so come gestire tutto questo. Spero che le cose si risolvano in qualche modo.”

       Complicazioni di questo genere si susseguirono e continuarono ad accumularsi. Il Consiglio dei Ministri rifiutò di approvare il matrimonio tra Pietro e Margherita, sostenendo che fosse “impensabile“ e “contrario alle tradizioni reali e cristiane“. Anche i primi ministri dei Dominion si opposero al loro matrimonio, e il Parlamento non avrebbe approvato una unione non riconosciuta dalla Chiesa, a meno che Margherita non avesse rinunciasse ai suoi diritti di successione al trono. Questo, sarebbe stato possibile solo al suo venticinquesimo compleanno. 

       Il primo ministro organizzò un trasferimento in piena regola per Pietro, come addetto aeronautico di una ambasciata estera. Nel frattempo, avvenne che alcuni giornali popolari organizzavano sondaggi che sembravano dimostrare che il pubblico sosteneva la scelta personale di Margherita, nonostante la dottrina ostile della Chiesa e l’opinione del Governo. 

       La situazione, a quel punto, divenne molto delicata, con Margherita divisa tra l’amore che provava per Pietro e i doveri che la sua posizione di principessa le imponeva. Seduta nella sontuosa sala da tè, Margherita si trovò ancora una volta in cordiale confidenza con la sua più cara amica. L’abito sofisticato dal taglio impeccabile trasmetteva attorno l’immagine dello stile sobrio che la caratterizzava. Le sue mani delicate stringevano la tazza di porcellana bianca decorata con motivo floreale. Emanava un’eleganza senza pari a corte, mentre si confida con l’amica alla solita ora del tè, mostrandosi appena lievemente sconvolta, ma in perfetto equilibrio, come sempre. 

       Margherita: “Le speculazioni su questa storia continuano già da due anni, e alla fine gli uomini di Chiesa si sono espressi dicendo che potrei ricevere la comunione anche se sposata con un uomo divorziato. È un piccolo spiraglio di speranza.” 

       Violetta la osservò inquieta: “Oh, finalmente un po’ di luce in mezzo a tanta incertezza! Ma nel frattempo, dei documenti sono stati pubblicati dagli archivi nazionali, giusto?”

       Margherita: “Sì, esattamente. Quei documenti hanno rivelato che la regina e il nuovo primo ministro avevano elaborato un piano fin dal 1955. Il fatto, fin dal principio taciuto, è rimasto segreto e solo adesso è venuto alla luce.”

       Violetta: “E cosa prevedeva questo piano?”

       Margherita: “Secondo quel piano, avrei potuto sposare Della Torre, solamente a condizione di essere rimossa dalla linea di successione insieme ai nostri discendenti.”

       Violetta: “Quindi, avresti dovuto rinunciare ai tuoi diritti?

       Margherita: “Esatto, avrei dovuto rinunciare. Ma in cambio, mi sarebbe stato concesso di mantenere il mio titolo regale, la mia indennità dalla lista civile e di rimanere nel paese per continuare a svolgere i miei doveri pubblici.”

       Violetta: “È una decisione difficile da prendere. Devi ponderare attentamente tutti i pro e i contro.”

       Margherita: “Sì, è una decisione che potrebbe influenzare il resto della mia vita. Devo pensare a cosa è più importante per me, la mia felicità personale o i doveri che ho nei confronti della corona con tutte le aspettative del regno.”

       La principessa, con grazia e portamento impeccabile, sorseggiò il tè con eleganza e raffinatezza. Violetta la osservò: i lunghi capelli biondi ricadevano delicatamente sulle sue spalle, mentre gli occhi azzurri scintillano un’aura tutta dolcezza e intelligenza.

       Violetta: “Sarà una scelta difficile, Margherita. Spero che tu possa trovare la risposta giusta e che alla fine tu possa ottenere la felicità che meriti.”

       Margherita: “Grazie, Violetta mia. Spero anch’io di trovare una soluzione che mi permetta di seguire il mio cuore senza tradire le mie responsabilità.”

       Mentre il vapore del tè si sollevava e disperdeva in aria sotto forma di piccole nuvole profumate, Margherita e l’amica si scambiarono sguardi complici e condivisero intime confidenze. Il dialogo si trasformò ben presto in un’allegra sinfonia di risate raffinate e conversazioni appassionate. Il suono dei loro sorrisi si mescolava al tintinnio delle tazze e al fruscio dei tessuti pregiati.

       Più tardi, Paradisi riassunse l’atteggiamento della regina in una lettera al primo ministro per spiegare che “Sua Maestà non vorrebbe essere di ostacolo alla felicità di sua sorella.“ 

       Lui stesso, essendo divorziato, si mostrò ottimista riguardo alla possibilità delle nozze di Margherita e sostenne che l’esclusione dalla successione non avrebbe comportato ulteriori cambiamenti nella sua posizione come membro della famiglia reale. Intanto, le sue serene passeggiate con l’amica erano divenute per lei di grande conforto ma la principessa sentiva il bisogno di distrarsi e scacciare una certa sensazione di abbattimento.

       Svelò appieno i suoi pensieri segreti solo qualche giorno più tardi, dopo averci riflettuto a lungo.

       Margherita: “Fra tre giorni, al prossimo incontro con mia sorella, rilascerò una dichiarazione sorprendente e annuncerò pubblicamente la mia decisione di non voler più sposare il capitano Pietro Della Torre.”

       Violetta: “Oh, Margherita, questa è una decisione importante. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta?”

       Margherita: “Ho preso questa decisione in quanto consapevole degli insegnamenti della Chiesa sul matrimonio indissolubile, e sento la responsabilità che ho verso il mio popolo. Non sono d’accordo, ma non posso fare altrimenti. In fondo è stato lui, Pietro, a sposarsi in Chiesa, accettando così la regola. Avrebbe dovuto sapere che non può essere infranta. Inoltre, sento il peso del dovere verso il Consiglio dei ministri. Non posso ignorarlo.

       Violetta: “Comprendo le tue ragioni, Margherita. È stata una scelta difficile da fare. La regola, sì, certo, lo capisco. Però, hai preso in considerazione anche i tuoi sentimenti per Pietro e i suoi nei tuoi confronti?”

       Margherita tentennò. Mille dubbi le affollavano le mente. Mentre la conversazione proseguiva, si dimostrò un’ascoltatrice attenta ed empatica, offrendo supporto e incoraggiamento. 

       La sua presenza era fonte di conforto per chiunque, soprattutto per la sua cara amica, e la loro connessione si approfondiva ulteriormente grazie a quello scambio di confidenze. Poi però ritornò sull’argomento che più le stava a cuore: “La mia fede comincia ad incrinarsi, Violetta. Ho trascorso una notte agitata. Ho anche fatto uno stano sogno, così vivido. Non so più che pensare. Ho sognato la mia cara nonna. Mi ha consigliato di rinunciare al matrimonio e accettare il verdetto del Consiglio dei ministri per ragioni di Stato.”

       Violetta: “Oh, un sogno così significativo potrebbe essere un segno per davvero. Cosa intendi fare?”

       Margherita: “Non sarebbe saggio in questo momento negare l’autorità della Chiesa in materia di indissolubilità del vincolo matrimoniale per i fedeli che aderiscono a quel credo, è affar loro. Di fatto, se uno non ci sta, che sposasse altrove. Pertanto, la decisione del Consiglio dei ministri è un compromesso che devo accettare, perché la rottura sarebbe inevitabile.”

       Margherita dimostrava una rara combinazione di grazia e calore umano, la sua personalità radiosa e affabile risplendeva nel suo sorriso gentile. Le sue parole, sempre molto sagge e ricche di esperienza, allo stesso tempo riuscivano a creare un’atmosfera di intimità e fiducia. L’amica si sentiva privilegiata nel condividere questi momenti unici con lei. 

       Violetta: “Capisco che sia una scelta difficile, Margherita. Ma se credi che sia ciò che devi fare per mantenere l’armonia tra la Chiesa e il Governo, allora è una saggia decisione.”

       Margherita: “Sì, è una decisione che devo prendere per il bene comune. Non posso permettere che la mia situazione personale metta in pericolo la stabilità e la credibilità delle istituzioni.”

       Violetta: “È un atto di sacrificio e responsabilità. Sono sicura che la tua nonna sarebbe orgogliosa di te per aver preso con coraggio questa determinazione difficile.”

       Margherita: “Assolutamente. Nonostante tutto, riconosco il sostegno e la devozione di Pietro. Ma in questo momento, devo seguire ciò che sento giusto per me e per tutti.”

       Violetta: “È un peccato che la vostra storia d’amore si sia conclusa in questo modo. Entrambi continuerete le vostre vite separatamente, però, Margherita, tu sei una figura di spicco all’interno della famiglia reale e sei ancora tanto giovane.”

       Margherita: “Sì, continuerò ad affrontare molte sfide e difficoltà nel corso degli anni. La mia decisione di rinunciare a un matrimonio per me gradito, ma contro la volontà della Chiesa e del Governo, dimostra la mia fedeltà alle convinzioni personali e il mio impegno verso il mio ruolo di principessa, però mi pesa.”

       Violetta: “Ammiro la tua forza d’animo e la tua integrità, Margherita. Sono certa che il futuro riserva grandi cose per te, senza ulteriori vincoli. Dopo queste difficoltà sarai più serena.”

       Margherita: “Grazie, Violetta mia. Apprezzo il tuo sostegno. Cercherò di fare del mio meglio per continuare a servire la mia famiglia e il mio paese nel modo migliore possibile.”

       La principessa incarnava l’eleganza, la gentilezza e la generosità. Mentre sorseggiava il tè, l’atmosfera intima e confidenziale si intrecciava alla bellezza, creando l’immagine indimenticabile di una donna che univa la nobiltà di spirito all’affetto e all’empatia verso coloro che le erano vicini. Violetta la osservò in silenzio senza aggiungere nulla per lasciare che si sfogasse.

       Margherita: “Spero di aver preso la decisione giusta. Non sarà facile, ma sono pronta ad affrontare le conseguenze.”

       Violetta: “Ti sosterrò in ogni modo. Sarò sempre dalla tua parte, credimi pure. Se hai bisogno di qualcuno con cui parlare o di un supporto morale, sarò qui per te. Mi troverai sempre.”

       Margherita: “Grazie, dolcissima Violetta. Il tuo sostegno significa molto per me. Affronterò questa sfida con coraggio e spero di trovare la pace interiore che sto cercando.”

       Dopo queste cose, la principessa si ritirò a Chiaracampo dove condusse una vita tranquilla per il resto dei suoi giorni. Stanti le difficoltà e le scelte difficili che aveva dovuto affrontare, rimase un membro amato e rispettato della famiglia reale, mantenendo la sua dignità con grazia nel perseguire i suoi doveri pubblici.

       A volte, per il bene comune e per rimanere fedeli ai propri valori e responsabilità, è necessario fare sacrifici personali. 

       La vera forza risiede nella capacità di rinunciare ai propri desideri più profondi per adempiere ai doveri che la vita ci impone, trovando così la serenità interiore. 

       Questo semplice insegnamento sottolinea come, nonostante le difficoltà, i dubbi, le incertezze e le tentazioni, la scelta di Margherita di anteporre il dovere personale e il rispetto delle istituzioni alla propria felicità individuale rappresenti un atto di grande coraggio e integrità morale.

   

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